Pane nero
, compare Nanni gli guardava le mani con aria pietosa, e biascicava: - Almeno, vossignoria, scrivetela corta, per carità! Il medico faceva il suo mestiere
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avesse lasciato chiudere gli occhi a quella vecchierella!... E Lucia dal canto suo: - Almeno l'avessi saputo, che non le facevo mancare il medico e lo
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dentro come un'anitra domestica. Il vino e le fave tostate misero in allegria anche compare Nanni, sebbene avesse già addosso la malaria; e la mamma
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Ora infatti le toccava cuocere il pane e scopar le stanze per la cognata, la quale come Dio faceva giorno andava al podere col marito, tuttochè fosse
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La Rossa quando si pigliava le busse dal marito, sfogavasi colla cognata, che non faceva nulla per aiutare in casa; e Lucia rimbeccava che senza aver
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star la Nena, che non ha dote, nè tetto, nè terra, Ma la Nena gli era sempre alle costole al Castelluccio, se zappava, se mieteva, a raccogliergli le
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Per maggior disgrazia Carmenio al Camemi aveva acchiappato le febbri. Se il padrone fosse stato ricco gli avrebbe comperato le medicine; ma curatolo
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prese per la sua mandra di Santa Margherita, dove il curatolo lo rubava a man salva, e gli faceva più danno delle pecore nel seminato. - Ti darò io le
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gratitudine al padrone. Aveva pane e minestra quanta ne voleva, un bicchiere di vino al giorno, e il suo piatto di carne la domenica e le feste
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brutta notte. Le donne gli facevano gli scongiuri colle dita, al drago, gli mostravano l'abitino della Madonna sul petto nudo, e gli sputavano in faccia
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